Con piccola chirurgia ambulatoriale mi riferisco ad interventi chirurgici di lieve entità eseguiti in ambulatorio in anestesia locale, senza necessità di ricovero. Questi interventi includono procedure come la rimozione di nevi, cisti o piccoli noduli, asportazione di neoformazioni benigne /maligne con eventuale esame istologico, correzione estetica di cicatrici, sutura di ferite superficiali ed altri interventi minori.

Le neoformazioni benigne sono molto spesso trascurate ed i pazienti rimandano  la loro rimozione proprio perché innocue o non esposte alla vista. 

Tra queste vi sono le cisti sebacee, i nevi rilevati, congeniti, pelosi, i fibromi, i dermatofibromi, i granulomi, le cheratosi seborroiche, gli xantelasmi, le verruche, i lipomi, gli angiomi. Per alcune di queste lesioni, specie quando coinvolgono il tessuto sottocutaneo, consiglio l’asportazione chirurgica lasciando cicatrici estetiche e poco visibili, per altre invece preferisco utilizzare terapie ablative quali laser o radiofrequenza. I fattori determinanti sono la sede anatomica e l’estensione.

Le neoformazioni maligne, in particolare il basalioma, il carcinoma squamocellulare ed il melanoma maligno, necessitano di un accurato iter terapeutico che parta da una diagnosi specialistica dermatologica, anche tramite biopsia, se necessario. Il loro trattamento deve essere quanto più possibile precoce per impedirne la progressione ed è strettamente chirurgico con invio del materiale asportato ad esame istopatologico al fine di avere un corretto inquadramento diagnostico e poter stabilire eventuali ulteriori accertamenti e trattamenti. In base alla sede di localizzazione ed all’estensione delle lesioni, in alcuni casi, è possibile procedere a piccole ricostruzioni locali di tipo estetico mediante lembi di rotazione/avanzamento oppure  innesti cutanei. Gli esiti cicatriziali sono solitamente contenuti. 

Anche le cicatrici di cattivo aspetto, retraenti, rilevate, depresse, o allargate possono essere trattate mediante piccola chirurgia ambulatoriale volta a migliorarne l’aspetto estetico e, in alcuni casi, la funzionalità della zona anatomica interessata. L’infezione delle ferite, metodi di sutura non corretti, la tensione della cute durante la guarigione, la predisposizione a formare ipertrofie, eventuali comorbidità, possono contribuire alla formazione di tessuti cicatriziali anomali ed antiestetici. 

In visita evidenzio sempre come le cicatrici non possano mai essere cancellate del tutto, ma ad oggi esistono innumerevoli metodi correttivi a seconda del tipo di problema, capaci di renderle meno visibili ed esteticamente più gradevoli.

Le cicatrici ipertrofiche possono essere trattate con infiltrazioni locali di cortisone ad intervalli di 4-6 settimane.

Le cicatrici diastasate (allargate) o infossate possono essere corrette mediante la loro completa asportazione e il riconfezionamento della sutura secondo criteri estetici.

Cicatrici depresse possono essere riempite con tessuto adiposo autologo, il lipofilling, prelevato dalle tue aree donatrici.

Le cicatrici retraenti devono essere opportunamente sbrigliate e allungate secondo tecniche di chirurgia plastica adeguate, le cosiddette plastiche a Z.

La ripresa da questi interventi è solitamente rapida ed agevole; particolare accortezza va riservata alla zona trattata per almeno 15 giorni dall’intervento per permettere un adeguato consolidamento della sutura.

Prescrivo sempre specifici protocolli personalizzati di cura post-chirurgica mediante massaggi quotidiani di scollamento e prodotti specifici volti al miglioramento del trofismo del tessuto e dell’aspetto estetico.

Asportazione neoformazioni benigne e maligne / correzione cicatrici