I progressi e l’affinamento delle tecniche di chirurgia oncologica del seno permettono di ricorrere a opzioni di ricostruzione sempre più sofisticate e meno invasive. Da tempo è noto come la ricostruzione mammaria offra un miglioramento a 360 gradi della qualità della vita, permettendo di riacquistare una propria immagine corporea in cui riconoscersi.

Come chirurgo plastico credo nella ricostruzione personalizzata che mi permette di proporti una scelta chirurgica su misura, adatta alla tua fisionomia e alla tua storia clinica. Mi avvalgo a tal proposito di una serie di misurazioni antropometriche, frutto delle mie ricerche scientifiche eseguite in ambito internazionale, che mi permettono, accanto all’utilizzo della mia arte,  di regalarti risultati eleganti e naturali, nel modo meno invasivo possibile.

Ricostruire creando trattamenti personalizzati significa per me adeguare le mie scelte ricostruttive alla tua costituzione corporea, considerando il tipo di demolizione eseguita, eventuali terapie pre e post-intervento, la tua vita lavorativa e sociale, eventuali malattie concomitanti e abitudini quali il fumo e l’alimentazione e, non da ultimo, il tuo approccio mentale.

Ritengo la ricostruzione immediata, ovvero la ricostruzione contestuale all’asportazione del tumore al seno, uno dei pilastri su cui si basa il ruolo del chirurgo plastico nell’approccio moderno alla chirurgia dei tumori mammari, poiché evita quell’inevitabile senso di mutilazione con notevole impatto psicologico e permette alla donna di aprire gli occhi e potersi percepire di nuovo  integra nella sua femminilità.

La ricostruzione mammaria immediata può essere eseguita mediante l’utilizzo di protesi definitive posizionate in sede sottomuscolare, allestendo una 

tasca protesica sotto il muscolo grande pettorale, piccolo pettorale, dentato anteriore e la fascia dei muscoli retti dell’addome, oppure prepettorale, al di sopra del muscolo pettorale, direttamente al di sotto della pelle.

Quando, dopo una valutazione multidisciplinare, decido di sottoporre la paziente a ricostruzione immediata, prediligo, laddove possibile, il posizionamento di protesi in sede sottocutanea prepettorale. Tale tecnica ha l’indiscutibile vantaggio di non alterare la fisiologia del tuo muscolo che rimane quindi nella sua posizione fisiologica e di azzerare l’effetto collaterale della cosiddetta animazione della protesi conseguente all’attività muscolare di copertura. 

E’ senza dubbio necessario che la paziente presenti una buona rappresentazione del tessuto sottocutaneo/adiposo per poter garantire una valida copertura dell’impianto protesico. Tale tecnica può essere eseguita avvolgendo la protesi in matrici dermiche acellulari ADM o con l’impiego del solo impianto protesico in poliuretano.

TI DESCRIVO L’INTERVENTO

Dopo l’asportazione in toto della ghiandola tramite mastectomia, eseguo un’attenta valutazione della qualità e della vascolarizzazione della pelle residua e decido se si può procedere con la ricostruzione immediata del seno mediante il posizionamento di una protesi definitiva.

Ci tengo a ricordarti che il fumo, la pelle molto sottile, la presenza di estese cicatrici pregresse, la scarsa elasticità dei tuoi tessuti, sono controindicazioni alla ricostruzione immediata con protesi. Seni molto grandi non rappresentano nella mia pratica una controindicazione assoluta alla ricostruzione immediata.

La scelta dell’ incisione della mastectomia, radiale, peri-areolare, con cicatrice verticale o a T invertita è molto legata all’ eventuale coinvolgimento cutaneo della malattia, alle dimensioni e al grado di rilassamento (ptosi) del tuo seno.

La mastectomia rimuove la componente ghiandolare e parte del tessuto adiposo contenuti al di sotto della cute. Nella mia tecnica di ricostruzione sono solita scegliere la protesi più adeguata a seguito di valutazioni antropometriche ed adeguati planning pre-operatori, che andrò a modulare durante l’intervento in base al volume del seno asportato, alle dimensioni del tuo torace e al seno controlaterale.

Se possibile, posiziono la protesi direttamente nella tasca sottocutanea ed in base alla specifica situazione, mi avvalgo di protesi testurizzate avvolte da una membrana biologica acellulare - ADM, la quale, grazie alla sua struttura biologica favorisce la crescita cellulare autologa e minimizza il riconoscimento protesico da parte dell’organismo permettendo una completa integrazione della protesi alla tasca, oppure di protesi rivestite da un particolare strato di poliuretano, le quali, aderendo bene ai tessuti presentano un tasso bassissimo di contrattura capsulare. 

In caso vi sia indicazione, sono solita proporre nello stesso intervento la simmetrizzazione del seno controlaterale.

In tal caso le mie pubblicazioni scientifiche mi permettono di applicare algoritmi di valutazione molto accurati sul decorso e sull’esito estetico del seno da simmetrizzare, mediante tecniche di mastoplastica riduttiva, mastopessi, mastopessi con protesi o mastoplastica additiva. 

L’approccio chirurgico sottocutaneo costituisce un notevole progresso per quanto riguarda l’invasività chirurgica, garantendo minor dolore e rapido recupero funzionale post-operatorio, la possibilità di ricostruzione one stage, e la diminuzione del rischio di contrattura capsulare. Dal punto di vista estetico, si può ottenere un risultato ricostruttivo molto naturale e biomimetico.

SEI TU LA GIUSTA PAZIENTE?

La ricostruzione mammaria immediata in sede prepettorale può essere eseguita nelle pazienti che non presentino malattia tumorale localizzata in prossimità e/o sulla cute, che non siano fumatrici, che non abbiano effettuato precedenti interventi al seno seguiti da radioterapia con presenza di estese cicatrici, che possiedano una struttura corporea non troppo esile con la presenza di uno spessore di tessuto cutaneo e sottocutaneo ed in altre situazioni che vanno valutate specificatamente. Nel caso la paziente dovesse sottoporsi ad un percorso di radioterapia postoperatoria, che rappresenta il vero punto debole della ricostruzione con protesi, in accordo con i più recenti dati scientifici, ritengo le complicanze della ricostruzione prepettorale più ragionevoli se paragonate alla ricostruzione con protesi retromuscolari o alla ricostruzione in due tempi. In particolare, la radioterapia può contribuire sia nel medio che nel lungo termine ad un ispessimento ed una rigidità della pelle, una sensazione di fastidio che può diventare un dolore cronico, e un indurimento della capsula che circonda la protesi che potrebbe iniziare a provocare tensione e dislocazione, sintomi che preludono alla comparsa di contrattura capsulare. Quando presente, questa sintomatologia può essere migliorata con l’aggiunta di tessuto adiposo che, vista la presenza di cellule staminali adipose ADSCs, permette un miglioramento del processo cicatriziale interno e, di conseguenza, della sintomatologia.

LE TUE GIUSTE MOTIVAZIONI

Mai come in questa avventura che ti trovi improvvisamente ad affrontare hai necessità di poter contare su una figura professionale di fiducia e riferimento che possa illustrarti il percorso più adatto alla tua storia clinica e alle tue aspettative. Spesso non esiste una sola scelta ricostruttiva, ma benefici e complicanze di molteplici strade da percorrere.

Sarà mia premura accompagnarti garantendoti la massima sicurezza dal punto di vista oncologico, non perdendo mai di vista la componente estetica, troppo spesso sottovalutata.

In linea di massima, laddove possibile, se la paziente acconsente, propongo come prima linea una ricostruzione immediata con protesi, possibilmente prepettorale, ma non sempre è possibile percorrere questa strada.

Esistono infatti casi in cui i tuoi tessuti sono stati danneggiati da pregressa radioterapia o complicanze di vario tipo per cui non possiedono l’elasticità ed il trofismo adeguati ad accogliere una protesi; in queste situazioni propongo di eseguire la ricostruzione mediante tessuti autologhi, prelevando un lembo di tessuto da una sede anatomica idonea e trasferendolo a riempire la sede ricevente in regione mammaria; questa ultima opzione pur avendo notevoli benefici dati dall’utilizzo dei propri tessuti, è sicuramente molto più indaginosa in termini chirurgici e di ripresa post-operatoria, per cui, oltre alla corretta indicazione clinica, ritengo fortemente necessaria un’adeguata motivazione e compliance da parte tua.

SCEGLI IL TUO TEMPO

In questo caso mi rammarica ricordarti che non potrai permetterti di scegliere il anticipatamente il tuo giusto tempo, ma potrai scegliere di ottenere il meglio per te stessa nella situazione che ti trovi ad affrontare.

A volte mi capita di vistare pazienti che, a seguito della diagnosi di tumore al seno comunicata dal collega senologo, attendono fervidamente un colloquio con me per trovare uno spiraglio di speranza e di rassicurazione in tutto ciò che hanno appena appreso.

Quando parlo di ricostruzione mammaria immediata noto spesso occhi impauriti, persi, assenti, alla ricerca di conforto ed approvazione, ma allo stesso tempo scettici sulla possibilità di ricostruzione, come se la componente estetica fosse qualcosa da allontanare o troppo sofisticato da valutare in quel  momento.

Altre volte, specie in caso di pazienti più giovani, constato che la visita con me è l’ unica fonte di sorriso e salvezza in una situazione drammatica  e impossibile da accettare.

Ecco allora che mi trovo a mettere in fila i pezzi del tuo puzzle per spiegarti che è fondamentale posizionare la tua lente di ingrandimento non soltanto sulla tua malattia, ma anche sulle chances che possiedi per poter tornare, grazie al mio aiuto, ad ammirarti ancora più bella e più attraente di prima.

Sottolineo spesso che, mai come nella scelta di una ricostruzione immediata, è fondamentale prendere una decisione consapevole in tempi rapidi.

Ti spiegherò che, soprattutto in caso di ricostruzione prepettorale la tua ripresa sarà agevole e rapida, che tornerai ad eseguire le tue attività quotidiane dopo circa 15 giorni e attività più intense, compreso lo sport ,dopo circa 40 giorni dall’intervento.

LA TUA EVOLUZIONE

Durante le prime 48-72 h saranno presenti edema e gonfiore più accentuati, che si affievoliranno nelle settimane successive all’intervento.

Nelle prime ore post-operatorie è fondamentale controllare lo stato di vascolarizzazione della tua pelle per garantire che la protesi sia saldamente avvolta da un valido involucro che non la esponga a rischi.

La sensazione di corpo estraneo potrà essere presente per alcuni mesi dopo l’intervento, così come tensione e fastidio nei movimenti, specie in regione ascellare e dorsale. A tal proposito mi avvalgo di protocolli di riabilitazione post-chirurgica tramite la collaborazione sinergica con fisiatri, fisioterapisti ed osteopati, volti ad un rapido recupero e riequilibrio corporeo, al trattamento del tuo sistema mio-fasciale e alla prevenzioni di complicanze post-operatorie acute e croniche, quali dolore locale, alterazioni della mobilità, della sensibilità della zona ascellare e dell’arto superiore, sieromi, linfangite e/o linfedema, retrazioni ed aderenze cicatriziali, atteggiamenti posturali scorretti.


Ricostruzione immediata con protesi